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SIRTI: PARTNER DI TERNA PER RAFFORZAMENTO LINEE ELETTRICHE E IN FIBRA NEL CENTRO-SUD

15 Maggio 2020

Milano, 15 maggio 2020 – Sirti – hub di innovazione nel campo dello sviluppo delle infrastrutture di rete – rafforza la partnership con Terna nell’ambito delle attività di realizzazione e manutenzione delle linee elettriche ad alta tensione nella zona del centro-sud, con due nuovi contratti per un valore complessivo di 58 milioni di euro. La Società – attraverso l’aggiudicazione a Sirti Energia di due gare ad hoc indette da Terna – si occuperà dei lavori di realizzazione, rinnovo e manutenzione delle linee elettriche a 132/150 kV e della manutenzione della rete a fibre ottiche, nell'ambito della rete elettrica nazionale. “Siamo particolarmente orgogliosi di essere al fianco di un gruppo prestigioso come Terna, in qualità di partner a supporto sia del rafforzamento delle reti che del percorso di trasformazione digitale, sempre più cruciale alla luce dell’attuale scenario di mercato”, ha dichiarato Roberto Loiola, CEO di Sirti. “Il percorso di evoluzione competitiva del nostro business ci ha permesso di integrare le competenze storiche di Sirti sulle infrastrutture di rete nei settori Telco, Energy e Transportation, con il know-how tecnologico della business-unit Digital Solutions, focalizzata sulla digitalizzazione. Inoltre, la forza del nostro network logistico e operativo su tutto il territorio italiano, ci permette di essere un partner affidabile grazie a una capacità di intervento immediata e capillare a livello locale”.

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ANTI-FRAGILI ED EMPATICI: LA CLASSE DIRIGENTE ITALIANA ALLA PROVA RE-START

L'emergenza deve cambiarci come professionisti, fornendoci gli anticorpi per la prossima fase. Serve una cultura in grado di promuovere la capacità di apprendere nuove competenze, grazie a una spiccata flessibilità L'intervista di Milano Finanza a Clemente Perrone, Vice President Human Resources, Organization & Communication del Gruppo Sirti Pianificare non significa ‘decidere cosa fare in futuro’, bensì ‘cosa fare adesso per avere un futuro’. Probabilmente quello che un’azienda ha fatto negli ultimi anni non basterà più a garantirle un futuro: sarà la somma delle azioni quotidiane di ciascuno di noi a orientarlo e determinarlo, consci – oggi più che mai – dell’impatto e del valore etico e sociale delle nostre azioni sulla società. Se è vero che non è possibile fermare un Paese troppo a lungo – a causa delle insostenibili ricadute economiche e sociali che ne deriverebbero – è anche vero che tornare alla “nuova normalità” senza una corretta pianificazione che abbracci sia le misure da implementare che una esaustiva mappatura dei rischi, potrebbe arrecare al tessuto imprenditoriale italiano un danno ancor maggiore. Sono molto fiducioso sul lavoro appena avviato della Task Force formata da professionisti di assoluto prestigio e guidata da una figura autorevole come Vittorio Colao. La ritengo una mossa significativa per poter garantire una ripresa del business, senza rinunciare al fondamentale diritto dei lavoratori di operare in assoluta sicurezza e nella massima tutela della propria salute. Da dirigente di una azienda italiana che conta oltre 4 mila dipendenti, mi permetto di fare alcune riflessioni operative, basate sull'esperienza che tutti abbiamo acquisto sul campo durante questi ultimi inediti mesi di un’emergenza sanitaria senza precedenti. Capacità di analisi, ascolto, empatia e gestione del rischio devono permeare il nostro agire manageriale quotidiano senza soluzione di continuità. Le aziende devono – senza nessuna esitazione – mettere la comunicazione tra i pillar fondamentali della propria strategia di ripresa. Bisogna mantenere e rafforzare, ove possibile, un costante flusso di informazione chiaro e trasparente con i propri dipendenti – a tutti i livelli – per far sì che ogni collaboratore sia sempre consapevole delle decisioni prese e dei razionali che stanno alla base alle stesse. È necessario ascoltare le diverse esigenze e i punti di vista di chi è chiamato concretamente a supportare il tessuto produttivo, cogliendo ansie e perplessità e facendone sempre una sintesi all'interno di un nucleo ristretto di decisori, consapevoli del fatto che – soprattutto in questa fase – anche una scelta ottima ma tardiva possa essere dannosa. In una situazione che potrà aggravarsi a causa della non banale pressione psicologica, i dipendenti andrebbero affiancati anche dal punto di vista personale. È necessario introdurre – in modo esteso e continuativo per tutta l’emergenza – strumenti concreti per rassicurare il personale sugli eventuali rischi all'orizzonte. Strumenti come, per esempio, polizze assicurative ad hoc, integrazioni alle attuali coperture sanitarie per i dipendenti, o servizi di consulenza psicologia dedicati, affinché ciascuno possa trovare sollievo alle proprie preoccupazioni mediante l’ascolto di un professionista. Credo debbano diventare misure di default per tutte le aziende italiane, così come i dispositivi di sicurezza personale e le mascherine, in uno scenario in cui il managament sarà chiamato a gestire e revisionare – anche in tempo reale – le procedure operative per garantire le giuste condizioni di lavoro a tutti coloro che svolgono attività di campo, in base all'eventuale acutizzarsi dell’emergenza sanitaria. Mentre cerchiamo – al meglio delle nostre possibilità – di trasformare i nostri modelli organizzativi alle mutate condizioni dettate dall'emergenza, ci rendiamo conto che questa situazione deve cambiarci anche come professionisti, fornendoci gli anticorpi per la prossima fase, il re-start. La prossima fase ci vedrà all'opera nel rendere le nostre organizzazioni “anti-fragili”, rafforzandone il contributo da parte di quei professionisti che – nell'interpretazione del loro ruolo quotidiano – siano convinti di poter incidere attivamente nello sviluppo della cultura aziendale. Una cultura in grado di sdoganare definitivamente il lavoro agile nella ridefinizione del patto di scambio dal desueto “tempo-vs-retribuzione” a un più evoluto “fiducia-vs-contributo”. Una cultura in grado di promuovere quella capacità di apprendere nuove competenze, grazie a una spiccata flessibilità e a una buona accettazione del cambiamento, la cosiddetta learning agility. Una cultura fault-tollerant e improntata all'ascolto ma – ed è bene ribadirlo – ancora più selettiva nell'individuazione dei profili chiave, nella convinzione che le aziende nella ripartenza, per riprendere quanto affermato dal professor Luca Solari, abbiano bisogno “di meno eroi e più organizzazione”. Se sapremo mantenere la memoria dello spirito che ha animato le scelte intraprese in queste interminabili settimane, dell’acume e coraggio che abbiamo dimostrato di possedere, restituiremo al Paese una classe dirigente migliore di quella che ha visto fino a oggi. Fonte originale

LA MIA FASE 2/SIRTI: FIBRA OTTICA E 5G PER LA NUOVA DIGITALIZZAZIONE

Roberto Loiola, Ceo di Sirti: siamo chiamati a supportare l’accelerazione digitale fenomenale provocata dalla crisi pandemica L'intervista di EconomyMag a Roberto Loiola, CEO del Gruppo Sirti. Con l’emergenza sanitaria Covid-19 non ci siamo mai fermati. Le nostre attività principali, ovvero quelle sulle reti di comunicazione, sono diventate ancora più importanti e per questo sono state definite subito come servizi strategici di pubblica utilità. Abbiamo fatto numerosi interventi per garantire le linee di comunicazione agli ospedali lombardi, affrontando in alcuni casi problematiche complesse, con personale specializzato adeguatamente protetto. In senso più generale c’è stato un incremento importante nell'utilizzo delle reti, specie con l’esplosione dello smartworking – anche noi di Sirti abbiamo progressivamente ampliato il progetto di Smart Working, già avviato con successo a novembre 2018, fino a 1.700 risorse a livello nazionale sulle 4.100 totali. Inoltre, a integrazione delle misure già attuate per tutelare la salute e sicurezza delle nostre risorse, abbiamo varato una copertura sanitaria in caso di contagio e un piano di supporto. La prima include un’indennità in caso di ricovero da coronavirus, un'indennità da convalescenza e un pacchetto di assistenza post ricovero. La seconda è un servizio di supporto psicologico telefonico, attivo 24/7 per i prossimi 3 mesi per parlare con un professionista qualificato in qualsiasi momento. Abbiamo deciso, inoltre, di anticipare ai nostri dipendenti il trattamento di cassa integrazione guadagni previsto nel decreto legislativo “Cura Italia”. Ho sempre ringraziato e ringrazio anche oggi tutti i nostri dipendenti per aver lavorato mentre la maggior parte degli italiani era a casa. Oltre che sulle reti di comunicazione operiamo anche in altri settori infrastrutturali, dai trasporti ferroviari e tecnologici alle reti di energia. Su questi settori abbiamo avuto un calo di commesse sia a marzo che a aprile: il consumo di energia è calato, i trasporti sono pressoché bloccati, i nostri clienti RFI, Enel, Terna o hanno rallentato o fermato i cantieri e i progetti. Ma negli scorsi giorni c’è stata una riapertura progressiva anche in campo di trasporti e energia, prevediamo entro fine maggio di tornare alla piena operatività, sempre usando procedure, dispositivi, regole d’ingaggio nuove, “new normal”. Sullo smartworking non abbiamo avuto difficoltà, lo utilizzavamo da un paio d’anni; è cambiata la scala, ma sistemi IT e procedure erano pronti ed efficaci. I colleghi che fanno lavoro d’ufficio sono stati invitati a lavorare in smartworking anche nel prossimo periodo, finché non si raggiungerà una fase 3. Noi di Sirti siamo chiamati a supportare l’accelerazione digitale fenomenale delle ultime settimane. L’aumento del traffico è solo un indicatore, scuole, aziende e consumatori hanno accelerato in maniera importante. La trasformazione digitale è un trend già in atto da tempo, e c’è ancora un gap competitivo italiano rispetto ad altri paesi, si doveva fare molto prima. Ora bisogna investire in infrastrutture tecnologiche, sono necessarie decisioni da parte del settore pubblico e di quello privato. Ci vuole un investimento infrastrutturale, dai trasporti all'energia, dal comparto idrico fino alle reti di telecomunicazione con un valore di circa 100 miliardi in 3-4 anni. Realizzare infrastrutture ha un effetto moltiplicatore sul Pil circa 3 volte superiore a quello diretto, che quindi sarebbe pari a almeno 300 miliardi. Servono fondi pubblici e privati ma serve anche semplificazione immediata per essere rapidi. Le due priorità nelle telecomunicazioni e per il digitale sono le reti di fibra ottica, la cui realizzazione è cominciata e che vanno ulteriormente realizzate, e il 5G, la nuova generazione di reti mobili. Queste due direttrici permetteranno o meno al paese di essere competitivo per il futuro. Lo scopo è duplice. Nel breve periodo, entro i 2 anni da adesso, si può creare occupazione in un periodo difficile, e compensare il calo previsto del PIL in settori quali turismo, retail, ristorazione, che saranno fortemente impattati. Nel lungo periodo, in una logica a 5 anni, fare o meno queste infrastrutture sarà la discriminante tra un paese che continua sulla strada del declino e uno più competitivo e moderno, siamo a un punto di svolta. 5G e fibra ottica permetteranno anche di utilizzare tutte le tecnologie che ridurranno il contatto fisico e renderanno automatici alcuni processi con il distanziamento sociale. Il primo settore è la medicina digitale, con il monitoraggio da remoto di malati e anziani, lo screening e l’assistenza a distanza e anche le operazioni di robot surgery a distanza, un trend importantissimo che ritengo nei prossimi anni sarà accelerato. Ci sarà un’accelerazione anche delle applicazioni basate sulla realtà virtuale e aumentata, da quelle dei videogames con esperienze immersive vicine a quelle reali a quelle di esplorazione di destinazioni turistiche: prima o poi si tornerà a viaggiare, si potrà vederle in modo virtuale per avere un’esperienza prima di andarci. Anche il training a distanza avrà un gap inferiore rispetto a quello fisico. Ci sarà la possibilità di utilizzare il riconoscimento facciale, fatti salvi i temi di privacy. Si potrà potenziare non solo il controllo ma anche la purificazione dell’aria. Fra qualche anno sarà realtà anche l’utilizzo dei droni per la consegna dei pacchi dell’e-commerce. Anzi, Gartner ne stima 25mila operativi già quest’anno, Amazon li sta già sperimentando. Il settore della cybersecurity, nel quale Sirti ha fatto un investimento importante nel 2019 acquisendo la società Wellcomm Engineering, sarà potenziato per la sicurezza richiesta dalla molteplice connessione degli oggetti intelligenti, che aumenta il rischio. Con la pandemia insomma c’è stata una straordinaria accelerazione. Anche il fatto che tutti gli studenti italiani dalle università alle elementari siano collegati per le lezioni a distanza, prima si vedeva solo nei film di fantascienza; ancor di più le aziende, gli studi professionali, la giustizia che si digitalizzano. Dobbiamo fare in modo che questa emergenza lasci un’eredità positiva, che sia presa come un’opportunità di innovazione e di sviluppo.