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SIRTI FIRMA IL CONTRATTO CON RFI PER L’ASSISTENZA TECNICA E LA MANUTENZIONE DEI SISTEMI TLC DELL’ALTA VELOCITÀ ROMA-NAPOLI PER IL 2020

21 Aprile 2020

SIRTI FIRMA IL CONTRATTO CON RFI PER L’ASSISTENZA TECNICA E LA MANUTENZIONE DEI SISTEMI TLC DELL’ALTA VELOCITÀ ROMA-NAPOLI PER IL 2020

CON LA COMMESSA DA OLTRE 900 MILA EURO LA BUSINESS UNIT TRANSPORTATION RAFFORZA IL PROPRIO RUOLO DI PLAYER CHIAVE NEL SETTORE FERROVIARIO

Milano, 21 aprile 2020 – Sirti – società leader nella progettazione, realizzazione, manutenzione, integrazione di sistemi e gestione di infrastrutture di rete – si aggiudica tramite la propria Business Unit Transportation la commessa da oltre 900.000 euro indetta da Rete Ferroviaria Italiana (Gruppo FS Italiane) per l’upgrade e manutenzione dei sistemi di TLC della linea Alta Velocità /Alta Capacità Roma-Napoli. Sirti Transportation si occuperà nello specifico dei servizi di assistenza tecnica e manutenzione, nonché della riparazione ed upgrade delle apparecchiature e dei sistemi TLC, i sottosistemi TT, ST, LD, AN, GD-TLC delle linee Alta Velocità e Alta Capacità Roma-Napoli con un incarico per l’intero anno 2020. Roberto Antonio ChieregatiVice President Business Unit Transportation di Sirti S.p.A dichiara: “Il Valore di questa acquisizione consiste nel ruolo di responsabilità di mantenimento in efficienza e di upgrade di una parte strategica della rete del Paese che il cliente conferisce a Sirti riconoscendoci l’affidabilità e la competenza che solo player di primo livello possono avere”. Sirti Transportation è la Business Unit del Gruppo impegnata nella progettazione, fornitura e costruzione di sistemi integrati per l’infrastruttura ferroviaria nonché di prodotti e sistemi di segnalamento ferroviario. Quest’area registra circa 60 mln di euro di ricavi e un backlog di ordinato di circa mezzo miliardo di euro. Si avvale di circa 300 risorse di cui 100 ingegneri e un centro di ricerca a Genova per la realizzazione di prodotti innovativi per il mercato del segnalamento ferroviario. Sirti Transportation ha realizzato la costruzione di tutte le tratte dell’Alta Velocità (Roma-Napoli, Milano-Bologna, Torino-Milano, Bologna-Firenze e Milano-Brescia) ed oggi è impegnata nel completamento del progetto per le tratte Milano Genova e Brescia-Verona-Vicenza. Da gennaio è Membro Associato di UNISIG, che si occupa dello sviluppo delle tecniche per il sistema ERMTS (European Railway Traffic Management System) collaborando con l’Agenzia Europea Ferroviaria.

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LE DIFFICOLTÀ (NON BANALI) DI GESTIRE LA RETE CON IL VIRUS

Caccia alle mascherine e trasferte impossibili: la società bussa al Governo 8 aprile 2020 - L’intervista completa di Antonella Olivieri de Il Sole 24 Ore a Roberto Loiola, CEO del Gruppo Sirti. «Le imprese fornitrici di reti e servizi di comunicazioni elettroniche soddisfano qualsiasi richiesta ragionevole di miglioramento della capacità di rete e della qualità del servizio da parte degli utenti, dando priorità alle richieste provenienti dalle strutture e dai settori ritenuti "prioritari" dall'unità di emergenza della PdC o dalle unità di crisi regionali. Le imprese fornitrici di reti e servizi di comunicazioni elettroniche accessibili al pubblico sono imprese di pubblica utilità e assicurano interventi di potenziamento e manutenzione della rete nel rispetto delle norme igienico-sanitarie e dei protocolli di sicurezza anti-contagio». Così il decreto Cura Italia si rivolge alle aziende che si occupano di riparazione guasti, manutenzione, installazione di linee, costruzione delle reti di tlc, senza le quali il Paese rischierebbe il blackout nelle comunicazioni. Ma tra il dire e il fare c'è di mezzo il miracolo che non sempre si riesce a fare. Sirti, la più grande azienda del comparto (si occupa anche di trasporto ferroviario ed energia), alla fine ha deciso di interpellare il Primo Ministro, il Mise, il commissario straordinario Domenico Arcuri e l'Agcom, per segnalare - con una lettera datata 18 marzo - le difficoltà incontrate che stanno rallentando l'operatività. «Ci siamo trovati a gestire il passaggio dalle parole ai fatti - spiega il CEO Roberto Loiola - L'attività che svolgiamo è ritenuta essenziale e deve continuare. Ci siamo attrezzati per farlo, ma ci siamo scontrati con problemi rilevanti, ora in via di lenta risoluzione, che non ci hanno permesso di garantire sempre di soddisfare qualsiasi richiesta, ampliare la capacità della rete e migliorare la qualità del servizio come ci si chiede».  Problemi che possono sembrare banali, ma che non lo sono quando si deve affrontare la quotidianità sul campo. Il primo problema, spiega Loiola, è quello che stiamo riscontrando tutti: la reperibilità delle mascherine. «Con grande sforzo del nostro ufficio acquisti siamo riusciti ad approvvigionarci all'estero di dispositivi con standard qualitativi adeguati al lavoro da svolgere. In alcuni casi - è successo per esempio in occasione di uno scalo in Turchia - le forniture vengono bloccate prima di arrivare in Italia. Ma ne abbiamo bisogno ancora di molti per i prossimi mesi, quando la situazione sarà da tenere sotto controllo. Abbiamo chiesto perciò un coordinamento centrale per l'approvvigionamento. Si è parlato di fornire i dispositivi prima alle strutture sanitarie, poi alla cittadinanza, ma c'è tutta una fascia intermedia di servizi essenziali e critici che non viene considerata. Abbiamo oltre 700 dipendenti in Provincia di Milano, che abbiamo dovuto tutelare da subito, oltre a quelli del lodigiano che abbiamo contattato, appena saputo del paziente 1 di Codogno, perché restassero a casa». C'è poi il problema della chiusura di alberghi, ristoranti e bar. «Quando mandiamo le squadre per un lavoro in trasferta come facciamo? Stiamo pensando anche ad attrezzarci coi camper, altrimenti non riusciamo sempre ad assicurare il servizio», spiega l'AD di Sirti. C'è bisogno anche di trattare gli scarti di lavorazione, ma le aziende che se ne occupano in queste settimane spesso sono chiuse, e occorre anche sistemare il manto stradale, col problema di cui sopra, al quale si aggiunge il fatto che il materiale scarseggia. Per non parlare delle diverse disposizioni a livello regionale che rendono difficoltosi gli spostamenti delle squadre di lavoro. «Insomma, l'operatività rallenta moltissimo. Per questo ci siamo rivolti alle autorità», spiega Loiola che ha ricevuto in risposta dall'Agcom la convocazione a un tavolo allargato a tutti gli attori delle tlc dove si discuterà di come risolvere anche le questioni sollevate da Sirti. Nel frattempo l'attività va avanti - con un calo del 10% nel comparto delle tlc per i problemi sopracitati, a fronte del dimezzamento in campo ferroviario - per fortuna senza drammi. Su 4 mila dipendenti, si sono riscontrati solo cinque contagiati, oggi in via di risoluzione, quattro su cinque probabilmente non venuti a contatto con il virus sul luogo di lavoro.

CLEMENTE PERRONE: "LA FASE 2? SDOGANARE IL LAVORO AGILE E..."

28 aprile 2020 - Coronavirus e lavoro, verso la fase 2. L'intervista di Affari Italiani a Clemente Perrone, EVP Human Resources, Organization & Communication di Sirti Con il nuovo DPCM, illustrato dal Premier Conte domenica scorsa, si avvicina la cosiddetta “Fase 2”, ovvero il momento in cui l’Italia prova a ripartire gradualmente, tra timori per l’economia e la necessità di iniziare a convivere con un’emergenza sanitaria, su cui nessuno riesce a dare certezze. Le aziende, in questo contesto, devono organizzarsi concretamente sia dal punto di vista del business che della tutela della salute e della sicurezza della propria forza lavoro. Ne abbiamo parlato con Clemente Perrone, capo risorse umane e organizzazione di Sirti, azienda con oltre 4 mila dipendenti sul tutto il territorio italiano, all'opera per gestire e sviluppare quelle infrastrutture di rete, mai come oggi fondamentali per il Paese.  Perrone, lei è d’accordo sull'inizio della “Fase 2” a partire dal 4 maggio? Se è vero che non è possibile fermare un Paese troppo a lungo – a causa delle insostenibili ricadute economiche e sociali che ne deriverebbero – è anche vero che tornare alla “nuova normalità” senza una corretta pianificazione che abbracci sia le misure da implementare che una esaustiva mappatura dei rischi, potrebbe arrecare al tessuto imprenditoriale italiano un danno ancor maggiore. In questo senso, spero nel lavoro avviato dalla Task Force formata da professionisti di assoluto prestigio e guidata da una figura autorevole come Vittorio Colao. La ritengo una mossa utile per poter garantire una ripresa del business, senza rinunciare al fondamentale diritto dei lavoratori di operare in assoluta sicurezza e nella massima tutela della propria salute. Come dovranno operare le aziende per gestire al meglio questa prossima fase delicata? La prossima fase ci vedrà all'opera nel rendere le nostre organizzazioni “anti-fragili”, rafforzando il contributo da parte di quei professionisti che – nell'interpretazione del loro ruolo quotidiano – siano convinti di poter incidere attivamente nello sviluppo della cultura aziendale. Una cultura in grado di sdoganare definitivamente il lavoro agile nella ridefinizione del patto di scambio dal desueto “tempo-vs-retribuzione” a un più evoluto “fiducia-vs-contributo”. Una cultura in grado di promuovere quella capacità di apprendere nuove competenze, grazie a una spiccata flessibilità e a una buona accettazione del cambiamento, la cosiddetta learning agility. Una cultura fault-tollerant e improntata all'ascolto ma – ed è bene ribadirlo – ancora più selettiva nell'individuazione dei profili chiave, nella convinzione che le aziende nella ripartenza, per riprendere quanto affermato dal professor Luca Solari, abbiano bisogno “di meno eroi e più organizzazione”. Quanto è importante l’elemento “people” nella fase di ripresa? Le aziende devono mettere la comunicazione tra i pillar fondamentali della propria strategia di ripresa. Bisogna mantenere e rafforzare, ove possibile, un costante flusso di informazione chiaro e trasparente con i propri dipendenti – a tutti i livelli – per far sì che ogni collaboratore sia sempre consapevole delle decisioni prese e dei razionali che stanno alla base alle stesse. È necessario ascoltare le diverse esigenze e i punti di vista di chi è chiamato concretamente a supportare il tessuto produttivo, cogliendo ansie e perplessità e facendone sempre una sintesi all'interno di un nucleo ristretto di decisori, consapevoli del fatto che – anche nella fase ripartenza – anche una scelta ottima ma tardiva possa essere dannosa. Ritengo inoltre da non sottovalutare l’effetto, per i nostri colleghi, della pressione psicologica di queste lunghe settimane. Anche nella fase di ripartenza i dipendenti andranno affiancati anche dal punto di vista personale. È necessario prevedere – in modo esteso e continuativo – strumenti concreti per rassicurare il personale sugli eventuali rischi all'orizzonte, sia dal punto d vista assicurativo che del supporto psicologico mediante l’ascolto di professionisti. Le infrastrutture di rete sono un asset fondamentale per il Paese, soprattutto in un’epoca di smart-working. Come hanno reagito le reti e quali saranno i futuri sviluppi? Possiamo dire che le reti TLC stiano tenendo bene. Noi – in qualità di più grande impresa di rete in Italia – siamo stati costantemente impegnati sul territorio per garantire la continuità operativa delle infrastrutture nazionali. Stiamo lavorando, e lavoreremo, per assicurare la continuità di servizi strategici, di pubblica utilità che garantiscono, ad esempio, il funzionamento di ospedali, il ricorso al lavoro agile e i servizi di ‘scuola a distanza’, grazie ai quali il Paese sta, con coraggio, reagendo a questa emergenza.  Siamo ovviamente fiduciosi che questa rinnovata consapevolezza circa la centralità delle reti si possa tradurre in nuovi investimenti nel potenziamento delle infrastrutture attuali e nella costruzione di nuove, con relativo ampliamento della capacità e impatto sui servizi per i cittadini. Quali sono le misure che avete implementato come azienda causa emergenza sanitaria? Il ‘lavoro agile’, avviato dal Gruppo a partire dal 2018, oggi è una modalità cui fanno ricorso quotidianamente oltre 1.700 colleghi. Sul versante delle attività di field, sono stati rivisti i processi operativi per consentire ai colleghi di operare in sicurezza, garantendo al tempo stesso la continuità del servizio. Approvvigionamento dei dispositivi individuali di sicurezza, gestione delle trasferte e integrazione delle attività di filiera hanno richiesto sforzi fuori dal comune per “non fermare la macchina”.  Inoltre, Sirti – a integrazione delle misure già attuate per tutelare la salute e sicurezza delle proprie risorse –ha varato una copertura sanitaria in caso di contagio e ha deciso di anticipare ai propri dipendenti il trattamento di Casa Integrazione Guadagni previsto nel decreto legislativo “Cura Italia”.