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Sirti Digital Solutions: il digitale porta qualità e sostenibilità al settore agricolo
14 Aprile 2023

Luca Rubaga, Managing Director di Sirti Digital Solutions, spiega come l'Internet of Things sia la chiave per raggiungere l'ottimizzazione del processo produttivo e la sostenibilità del settore. Il caso di successo di Planet Farms dimostra come la tecnologia possa essere integrata in un ambiente agricolo per ridurre il consumo di risorse naturali e garantire prodotti di alta qualità senza l'uso di pesticidi.
La trasformazione digitale del settore agricolo non è poi tanto diversa da quella del mondo industriale, al netto di alcune importanti differenze. Infatti, è importante in entrambi i casi adottare tecnologie di avanguardia a supporto del processo produttivo, che consentano di effettuare determinate operazioni e/o di migliorare la qualità dell’output finale. Lo ha raccontato ad Agrifood.Tech, Luca Rubaga, Managing Director di Sirti Digital Solutions, realtà che ha curato la digitalizzazione del sito di Cavenago di Planet Farms, una startup del settore Agricoltura 4.0 impegnata nella coltivazione sostenibile di insalate ed erbe aromatiche senza l’uso di pesticidi.
“In generale vediamo il settore agricolo come una grossa opportunità, perché da un lato ci sono interessantissime evoluzioni tecnologiche, che sono sempre più significative in termini di potenzialità. La tecnologia applicata all’agricoltura permette poi di aumentarne la sostenibilità, un fine che valutiamo assolutamente valido. Questi aspetti ci hanno attirato verso questo mondo, considerato anche che l’agricoltura ha dei potenziali di sviluppo e di mercato assolutamente ampi e di grande interesse, soprattutto in Italia, dove si punta all’eccellenza agroalimentare. La tecnologia applicata all’agricoltura consente infatti di affinare ulteriormente la qualità del prodotto. Per questo vediamo l’agricoltura tecnologicamente avanzata come un’opportunità da cogliere”.
La centralità dell’IoT per Sirti Digital Solutions
In particolare, Sirti digital Solutions vede nell’Internet of Things la tecnologia chiave per il settore agricolo: “L’IoT consente raccogliere dati o parametri in svariate situazioni e utilizzarle per un fine specifico, in maniera veloce ed efficiente. Un altro aspetto su cui siamo focalizzati è quello dei technological plants: la tecnologia per funzionare deve avere a corredo una serie di sviluppi e strutture, meccaniche, elettriche e di sicurezza, che permettano all’infrastruttura di funzionare.
Non a caso, la nostra ambizione è realizzare progetti chiavi in mano, che consentano a queste componenti di operare in maniera armonica. In caso contrario il rischio è di non vedere il risultato atteso.”
Proprio su queste basi si è sviluppato il progetto per Planet Farms, di cui Sirti Digital Solutions ha curato tutte le fasi: dagli impianti elettrici e di rete, allo scouting di tecnologie, alla progettazione e implementazione delle componenti tecnologiche di acquisizione fino alla raccolta, elaborazione e presentazione dei dati necessari alla gestione della farm con un data center dedicato, rete dati wireless e wireline, rete IoT e infrastruttura ICT che ospita software basati su AI, nonché il Building Management System 4.0.
Rubaga racconta il progetto Planet Farms
“Nel caso di Planet Farms c’è stata una vera e propria co-creation dell’idea: inizialmente non avevamo perfettamente chiaro che cosa saremmo andati a fare, ma abbiamo cercato di mettere in pratica delle soluzioni tecnologiche che permettessero di realizzare gli obiettivi del cliente. Che erano quelli di consentire all’insalata e all’erba aromatica di crescere in un ambiente protetto e privo di pesticidi, con caratteristiche base (acqua, luce, terreno) costantemente controllate.
Abbiamo cercato di definire un progetto e un’architettura che consentisse a tutti questi parametri di essere raccolti in maniera veloce ed efficiente, per essere poi elaborati centralmente. Quindi si è trattato di implementare infrastrutture tecnologiche tipiche della fabbrica 4.0, facendo in modo che anche gli impianti elettrici a corredo, nonché le canaline idriche, fossero governate dai sensori e integrate in un sistema intelligente.
Chiaramente si è trattato di un progetto complesso, in cui ci siamo trovati ad affrontare diverse problematiche, cimentandoci per la prima volta in qualcosa di completamente nuovo. In particolare tutta la parte di sensoristica che consente di tenere sotto controllo i parametri di crescita delle coltivazioni è stata completamente ideata da zero. Con risultati estremamente soddisfacenti”.
L’impatto sulla sostenibilità
Il risultato finale è stato quello di consentire un’ottimizzazione del processo produttivo e un risparmio in termini risorse naturali con una forte attenzione alla riduzione di risorse idriche, energetiche e a zero impatto ambientale. “Nel mondo agricolo, la filiera di produzione va mappata e certificata. Rendendo questo processo più efficace e sostenibile, anche da un punto di vista energetico. Penso che con la forte carenza idrica che stiamo attraversando si dovrà andare sempre di più verso una ottimizzazione intelligente, per rendere più sostenibile il settore. Penso ad esempio alla coltura del riso, in cui sarà possibile utilizzando la tecnologia non sprecare risorse preziose. In queste iniziative ritengo che per le aziende agricole sia importante avere un partner che ti può seguire in tutto e per tutto e noi come Sirti Digital Solutions siamo in grado di affrontare tutti questi aspetti, offrendo un supporto a tutto tondo” conclude Rubaga.
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Sirti Digital Solutions: edge computing e intelligent networking, un connubio virtuoso a prova di futuro
Luca Rubaga, Managing Director di Sirti Digital Solutions, descrive le caratteristiche che devono avere le reti per supportare in modo intelligente questa evoluzione digitale. Stiamo vivendo in un’era di crescente digitalizzazione, dove il dato e le informazioni rappresentano degli asset fondamentali per la competitività del business delle aziende di ogni settore e dimensione. Il cloud computing è stato uno dei principali abilitatori di questo nuovo scenario, diventando la piattaforma dove orchestrare opportunamente tutti gli elementi caratteristici della trasformazione digitale, come ad esempio l’intelligenza artificiale, l’IoT, la virtualizzazione o gli analytics. La gestione del dato, intesa come acquisizione, elaborazione e fruizione dello stesso, sta facendo emergere la periferia come nuovo nodo focale delle infrastrutture digitali, diventando un punto di attenzione in diversi settori produttivi, tra cui quello delle Telco. Portare l’innovazione tecnologica alla periferia, o all’edge che dir si voglia, è prerequisito irrinunciabile per lo sviluppo e l’abilitazione di nuovi servizi ad alto valore aggiunto, per migliorare il proprio posizionamento competitivo. In questo contesto entra in gioco l’edge computing, un approccio architetturale che estende il paradigma del cloud computing, offrendo la possibilità di processare il dato il più vicino possibile a dove esso viene generato o fruito, a tutto vantaggio della user experience. Questo approccio architetturale, ambientato in un’infrastruttura di rete 5G, permette di sviluppare business case relativi a nuovi servizi ad alto valore aggiunto, grazie alla disponibilità di accesso e trasporto a bassa latenza, unitamente alle capacità computazionali prossime alla generazione o fruizione del dato. Lo sviluppo di nuovi servizi offre un enorme potenziale per la creazione di nuove opportunità di business, ampliando al contempo il panorama degli stakeholder coinvolti. L’automazione alla base delle reti intelligenit In un ambiente tecnologico così distribuito e decentralizzato, con un volume dati in continua crescita, le cosiddette “reti intelligenti” diventano elementi essenziali per un’efficace orchestrazione dei dati che vada ad avere un impatto positivo sull’operatività delle aziende. Entra quindi in gioco l’Intelligent Networking, ovvero un paradigma che supera il tradizionale concetto Fcaps (Fault, configuration, accounting, performance, security), orchestrando comunicazione e servizi in modo “intelligente” in un contesto virtualizzato. Trattandosi di una soluzione architetturale con una forte componente di automazione, orientata allo sviluppo e/o all’evoluzione di servizi, essa si annovera tra gli obiettivi cardine dei principali service provider. Grazie alla crescente complessità dei servizi di telecomunicazioni, il concetto di Intelligent Networking si è ulteriormente evoluto, partendo dalle architetture di rete software defined e inglobando, con processi di osmosi virtuosa, elementi provenienti da altri “mondi”, quali lo sviluppo del software, il machine learning e l’intelligenza artificiale. Questa evoluzione ha favorito lo sviluppo di nuove soluzioni per la gestione della rete, dotate di un elevato grado di flessibilità, unitamente a una forte capacità di adattamento alle necessità del business, meno prone all’errore umano. In definitiva, una rete sempre più “intelligente” e ben orchestrata garantisce un maggior controllo, una maggiore flessibilità e adattamento a nuove esigenze e un minore time to market dei nuovi servizi, senza compromettere il livello di sicurezza dell’informazione. Tra i principali benefici di questa evoluzione, vi sono sicuramente la significativa riduzione dei costi operativi e, quindi, l’ottimizzazione degli investimenti relativi alla componente hardware, grazie anche alla virtualizzazione, che consente il consolidamento delle funzioni di rete. Per concludere, questo tipo di paradigma, offre molti spunti sia dal punto di vista della sostenibilità, riducendo l’impatto a livello energetico e ambientale, sia dal punto di vista dello sviluppo sociale, abilitando e offrendo nuove opportunità occupazionali. @PRODUZIONE RISERVATA