Archivio Mensile: Maggio 2021

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Sirti ha ricevuto il Premio Innovazione SMAU Milano 2021 per il progetto Digital Safety

25 Marzo 2022

Il progetto Digital Safety, nato dal Programma di Corporate Intrapreneurship e Open Innovation di Sirti, Imprenditivity, ha l'obiettivo di semplificare e digitalizzare i processi della safety in modo da favorire la diffusione della cultura della sicurezza sul lavoro in azienda. La collaborazione tra Sirti e la startup Exteryo porterà all'implementazione di una piattaforma digitale per la gestione intelligente di tutti i processi della safety: certificazione, formazione, abilitazione del personale e ciclo di vita dei dispositivi di protezione individuale. Questo modello di piattaforma nasce per essere replicabile in tutta la filiera industriale in cui opera Sirti e, in generale, in tutte quelle aziende che mettono al centro le sicurezza dei propri lavoratori.

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Linkem e Sirti rafforzano la partnership per i servizi di Sistem Integration

17 Marzo 2022

Linkem, operatore 5G leader nel settore della banda ultralarga wireless, ha rafforzato l’accordo quadro con Sirti, hub di innovazione nel campo dello sviluppo delle infrastrutture di rete, per i servizi di integrazione. Già partner di Linkem per la fornitura di apparati e per i relativi servizi di manutenzione, Sirti supporterà l’operatore anche con i propri servizi di integrazione relativi alle soluzioni tecnologiche dedicate alle PMI e al mondo business, facendo leva sulle proprie competenze digitali e su una presenza capillare su tutto il territorio italiano. Il programma di transizione al 5G di Linkem, che ha già realizzato la più estesa rete di accesso wireless proprietaria e la prima rete 5G FWA stand alone a livello europeo, è finalizzato ad accelerare la digital transformation e migliorare i benefici attesi per cittadini, imprese e Pubbliche Amministrazioni nel nostro Paese.Davide Rota, Amministratore Delegato di Linkem ha dichiarato: “Linkem è in un momento molto importante della sua storia, in cui le nostre risorse sono concentrate sull’evoluzione della rete e dei servizi al 5G. L’accordo con Sirti si basa sulla fiducia in una importante realtà italiana che vanta una significativo expertise nella costruzione di reti di telecomunicazioni e nella gestione di progetti complessi.”Laura Cioli, Amministratrice Delegata di Sirti, ha commentato: “Siamo particolarmente orgogliosi di continuare a lavorare al fianco di un player innovativo come Linkem, che opera in un settore cruciale per la trasformazione digitale delle imprese italiane e del paese stesso. Metteremo a fattor comune l’esperienza del nostro team, basato sulla sinergia tra competenze tecnologiche e track-record nel networking”.Su Linkem Linkem S.P.A. è l’operatore 5G leader in Italia nel settore della banda ultralarga wireless. Presente sul mercato dal 2001, Linkem offre servizi Internet a banda ultralarga per famiglie e imprese su tutto il territorio nazionale basati su diverse tecnologie, Fixed Wireless Access (FWA), fibra, nonché installazioni dedicate al mondo business e pubbliche amministrazioni. Ad oggi Linkem copre il 70% della popolazione a livello nazionale grazie alla propria rete Fixed Wireless Access (FWA) basata su frequenze licenziate nella banda riconosciuta a livello internazionale quale golden band per lo sviluppo delle reti 5G.Linkem è impegnata nella creazione di valore per i clienti e per i territori in cui opera grazie alla costante evoluzione della rete in termini di capacità e in ottica di transizione al 5G. Linkem rappresenta un esempio virtuoso di attrazione di capitali dall’estero, grazie agli investimenti realizzati da fondi americani del calibro di Jefferies, Cowen in partnership con Armavir, e Blackrock.Sirti S.p.A. Sirti è un hub di innovazione nel campo dello sviluppo delle infrastrutture di rete. Fondata nel 1921, opera nei settori delle Telecomunicazioni, Energia e Digital Solutions con circa 3.800 dipendenti.

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Enel X sceglie Sirti per l'evoluzione della rete a livello internazionale

7 Marzo 2022

Enel X, società del Gruppo Enel che fornisce prodotti e servizi innovativi al servizio della trasformazione energetica, sceglie Sirti, hub di innovazione nello sviluppo delle infrastrutture di rete come partner per l’evoluzione del networking a livello internazionale. Sirti Digital Solutions fornisce consulenza specialistica occupandosi sia del nuovo sviluppo dell’infrastruttura di tlc del Gruppo energetico, sia degli interventi di manutenzione del network, con azioni che coinvolgeranno diversi uffici a livello mondiale, per un totale di circa 500 persone. In dettaglio, Sirti Digital Solutions supporterà Enel X on-site per la IP Network che sta erogando la manutenzione correttiva attraverso il troubleshooting da remoto per diversi Paesi: Inghilterra, Irlanda, Irlanda del Nord, India, Corea del Sud, Australia e Nuova Zelanda. Oltre a ciò, Sirti gestirà per Enel X i servizi professionali on-site e da remoto per il Design.  Laura Cioli, Amministratore Delegato del Gruppo Sirti, spiega: “Siamo orgogliosi che Enel X abbia affidato a Sirti un incarico internazionale, avvalendosi della nostra consulenza specializzata per far evolvere la propria infrastruttura di tlc. La nostra capacità di realizzare progetti digitali complessi e armonizzare i processi, integrando diverse tecnologie, ci consentirà di fornire al Gruppo servizi di sviluppo del network e di supporto in tre continenti”. Sirti S.p.A. Sirti è un hub di innovazione nel campo dello sviluppo delle infrastrutture di rete. Fondata nel 1921, opera nei settori delle Telecomunicazioni, Energia e Digital Solutions con circa 3.800 dipendenti.

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Sirti ottiene la specializzazione Cradlepoint "5G For Enterprise Branch"

22 Febbraio 2022

Si tratta di un traguardo particolarmente rilevante per Sirti, che supporterà Cradlepoint nel percorso volto a diffondere la tecnologia 5G in ambito enterprise" Sirti, hub di innovazione nel campo dello sviluppo delle infrastrutture di rete, ha annunciato di aver ottenuto la specializzazione 5G for Enterprise Branch di Cradlepoint (Gruppo Ericsson), società leader mondiale nelle soluzioni wireless edge 4G LTE e 5G gestite dal cloud. Si tratta di una certificazione significativa in ambito 5G, poiché identifica tutte quelle tech company con un posizionamento distintivo nel settore, per competenza tecnica e commerciale, e ne definisce l’importanza strategica all’interno delle partnership di un leader di mercato come Cradlepoint. In questo contesto, Sirti supporterà Cradlepoint nel percorso volto a proporre sul mercato un portafoglio ancora più completo di soluzioni 5G per le aziende, con alti livelli di disponibilità, interoperabilità, sicurezza e gestibilità. La partnership con Cradlepoint, inoltre, rafforza il ruolo di Sirti nell’ultimo segmento della filiera che porta il 5G direttamente alle aziende private e pubbliche, per connettere filiali, punti vendita, siti, veicoli, persone e dispositivi IoT. ”Siamo felici di aver conseguito la specializzazione 5G for Enterprise Branch di Cradlepoint perché rappresenta un ulteriore consolidamento della nostra partnership. Siamo fiduciosi che supportare la strategia di sviluppo delle soluzioni 5G di Cradlepoint sia importante per continuare a svolgere un ruolo di primo piano nello sviluppo del nostro Paese, grazie alle innovative soluzioni di rete 5G”, afferma Massimo Nava – Head of Sales Business Unit Digital Solutions del Gruppo Sirti. Grazie alla piattaforma NetCloud, alle antenne e ai modem 5G, Cradlepoint è il primo Vendor a fornire soluzioni 5G complete per il mondo enterprise. Le soluzioni Cradlepoint uniscono LTE, Gigabit-Class LTE e 5G in un’unica wireless WAN, supportano tutti gli spettri 5G, interoperano con soluzioni SD-WAN e infrastrutture preesistenti, semplificando la gestione della rete. “Cradlepoint è all’avanguardia nell’evoluzione della wireless WAN e del 5G. È la prima e la migliore scelta per i clienti in questo settore”, afferma Eric Purcell, Senior Vice President of Global Partner Sales di Cradlepoint. “I nostri partner svolgono un ruolo fondamentale in questa missione.

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Sirti & Nokia: Nuova partnership in ambito 5G per accelerare il Go-To-Market di Servizi Innovativi

14 Febbraio 2022

Sirti, hub di innovazione nello sviluppo delle infrastrutture di rete, e Nokia, società leader nella telefonia e nelle telecomunicazioni, annunciano un nuovo progetto congiunto per lo sviluppo di servizi 5G innovativi. La partnership siglata tra Sirti e Nokia permette di consolidare ulteriormente la collaborazione in essere tra le due aziende, caratterizzata dalla sinergia tra le competenze digitali, la capacità di system integration, e la presenza territoriale di Sirti, e le più innovative tecnologie sviluppate da Nokia. Le due società da diverso tempo collaborano su scala nazionale allo sviluppo di diversi progetti in ambito trasformazione digitale, offrendo servizi e soluzioni in grado di coprire end-to-end tutta la catena del valore, dall’accesso radio, fino al cloud. Obiettivo della nuova partnership è la realizzazione di un programma di co-creazione, che vede la business unit Sirti Digital Solutions e Nokia mettere a fattor comune i proprio punti di forza in ambito 5G e reti di ultima generazione, per rispondere alle esigenze del mercato in ambito utilities, enterprise, PA, Finance e Gdo. Laura Cioli, Amministratore Delegato del Gruppo Sirti, spiega: “Nokia è per noi un partner chiave e siamo particolarmente orgogliosi di poter continuare a collaborare e co-creare con un player tecnologico così innovativo. La partnership rappresenta un modello efficace e virtuoso, che permette di unire l’eccellenza tecnologica di Nokia alla capacità di Sirti di presidiare il mercato grazie alle proprie competenze digitali e alla capacità di progettazione. Nel settore energy, con Nokia ed Acea abbiamo realizzato un importante progetto di smart grid nella città di Roma, che abiliterà nuovi servizi digitali a beneficio dei cittadini e darà resilienza della rete elettrica. Siamo sicuri che con Nokia potremo dare un importante contributo allo sviluppo di tutti i tasselli che compongono la filiera tecnologica e supportare la strategia di sviluppo delle soluzioni 5G. ”  Giuseppina Di Foggia, Amministratore Delegato e Vice Presidente di Nokia Italia, dichiara: “La trasformazione digitale non riguarda solo l’introduzione di soluzioni tecnologiche innovative, ma anche la comprensione dei nuovi casi d’uso e la cooperazione con l’intero ecosistema. È proprio per questo che cooperiamo con Sirti rafforzando, grazie alla loro competenza ed esperienza nella gestione di grandi progetti, la nostra presenza sul mercato italiano. Le esperienze di progetto con Sirti confermano che questa collaborazione è vincente per aiutare le aziende  ad affrontare le nuove sfide e a realizzare le nuove opportunità della trasformazione digitale.” Sirti S.p.A. Sirti è un hub di innovazione nel campo dello sviluppo delle infrastrutture di rete. Fondata nel 1921, opera nei settori delle Telecomunicazioni, Energia e Digital Solutions con circa 3.800 dipendenti.

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ANIE ha eletto Luigi Piergiovanni e Paolo Poggioli rispettivamente Presidente e Vice Presidente per il quadriennio 2022-2026

28 Gennaio 2022

Milano, 28.01.2022 – L’Assemblea Privata del Gruppo System Integrator Reti di TLC di ANIE - il gruppo che all’interno di Federazione ANIE raccoglie le istanze delle imprese che svolgono un ruolo essenziale per lo sviluppo dell’infrastruttura di Telecomunicazioni e nella digitalizzazione del Paese – ha eletto Luigi Piergiovanni e Paolo Poggioli rispettivamente Presidente e Vice Presidente, con incarichi a rotazione al termine del primo biennio di mandato. Sono stati, inoltre, scelti i membri della squadra di Presidenza e approvati gli indirizzi generali del programma di attività per il quadriennio 2022-2025. Luigi Piergiovanni ricopre il ruolo di Direttore Tecnico Commerciale di Sielte SpA mentre Paolo Poggioli è a capo della Funzione Procurement & Supply Chain di Sirti SpA. Piergiovanni ha sottolineato l’importanza di rinforzare la rappresentanza del Gruppo ampliando il numero di imprese associate. Tra le priorità del suo programma affrontare subito il problema della carenza di risorse umane nel settore che si sta manifestando proprio in questo momento cruciale, dove grazie ai grandi piani di sviluppo della rete di telecomunicazioni sono previsti ingenti investimenti. “Si tratta di una grande opportunità ma per poterla cogliere a pieno è indispensabile individuare modalità e strategie per l’acquisizione delle risorse necessarie ad assolvere le gare – afferma Piergiovanni –. Sul tema bisognerà sensibilizzare le Istituzioni, il cui supporto si rivelerà fondamentale per la buona riuscita del processo di trasformazione digitale in atto nel Paese. Occorre un piano di investimenti condiviso che ci permetta di integrare tali risorse in tempi brevi provando ad utilizzare al meglio tutte le opportunità esistenti finalizzate agli investimenti per la valorizzazione del personale, perché il capitale umano, la formazione e le competenze costituiscono i valori principali delle nostre imprese”. L’obiettivo che si pone il Gruppo è quello di lavorare per cogliere le nuove opportunità previste nel settore delle telecomunicazioni e le sfide dei piani di sviluppo degli operatori delle TLC, che richiedono - sottolinea Poggioli - “un rilevante potenziamento dell’attuale capacità produttiva del sistema italiano, stimabile in ulteriori 10.000 risorse rispetto a quelle già impiegate”. Per realizzare gli investimenti in fibra e 5G necessari per il Paese - continua Poggioli - “è quindi fondamentale incentivare l’occupazione e implementare importanti piani di formazione per l’intero comparto. Intendiamo dialogare con le Istituzioni e con tutti gli stakeholder del mercato per condividere soluzioni comuni per centrare questi obiettivi e per preservare la remunerabilità degli investimenti richiesti all’industria”. La squadra di Presidenza risulta oggi così composta: Lucio Giudici – BI&S; Riccardo Giunta – TELEBIT; Carlo Gorga – SIT; Marta Mazzone – CEIT; Filippo Panzavolta – VALTELLINA e Pierluigi Pastore – MEDINOK. Le aziende presenti nel Gruppo – al momento 16 tra le più importanti imprese di system integration – rappresentano un settore da 2,5 miliardi di € di fatturato nel 2019 con circa 25.000 addetti diretti. Ad oggi al Gruppo hanno aderito le società Algor, Alpitel, Bi&S, Calzavara, Ceit, Comitel, Eco.Net, Idra, Medinok, Sensi, Sertori, Sielte, Sirti, Site, Telebit, Valtellina. ANIE Federazione, con oltre 1.500 aziende associate e circa 500.000 occupati, rappresenta il settore più strategico e avanzato tra i comparti industriali italiani, con un fatturato aggregato di 84 miliardi di euro (di cui 30 miliardi di esportazioni). Le aziende aderenti ad ANIE Federazione investono in Ricerca e Sviluppo il 4% del fatturato, rappresentando più del 30% dell’intero investimento in R&S effettuato dal settore privato in Italia.

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Laura Cioli nominata nuovo Amministratore Delegato di Sirti

24 Gennaio 2022

Milano, 24 gennaio 2022 – Sirti, hub di innovazione nel campo dello sviluppo delle infrastrutture di rete e controllata da Pillarstone Italy, ha annunciato oggi la nomina di Laura Cioli come nuovo amministratore Delegato. Laura Cioli ha più di 25 anni di esperienza come top executive in aziende leader nel settore dei servizi in ambito telecomunicazioni, media, energia, financial services, management consulting. Tra gli incarichi ricoperti, Laura è stata Chief Executive Officer in GEDI Gruppo Editoriale, Chief Executive Officer in Rcs Mediagroup, Chief Executive Officer in CartaSi (ora Nexi), Chief Operating Officer in Sky Italia, Senior Vice President in ENI Gas & Power, Executive Director in Vodafone Italia, Partner in Bain & Company. Ha inoltre ricoperto la carica di Non-Executive Director in vari Board, tra cui Mediobanca, Sofina, Autogrill, Brembo, Pirelli, Telecom Italia, Salini-Impregilo (ora WeBuild), World Duty Free Group. Laureata con lode in Ingegneria Elettronica presso l'Università di Bologna, ha conseguito un master in Business Administration presso la Bocconi. Prende il posto di Roberto Loiola che da oggi non ricopre più il ruolo di Amministratore Delegato. L’azienda ringrazia l’ingegner Loiola per il contributo dato in questi anni al rilancio della Società, che oggi è pronta per una nuova fase di sviluppo. L’ingresso in Sirti di una manager di primario prestigio come Laura Cioli è segno dell’ampia fiducia di cui gode sul mercato la società, supportata dal suo socio unico Pillarstone nel piano di sviluppo industriale. Con la nomina odierna, Sirti è ora pronta ad affrontare una nuova fase del proprio sviluppo, consolidando il proprio posizionamento distintivo come hub di innovazione nel campo delle infrastrutture di rete e cogliendo le opportunità di crescita in un contesto competitivo, con importanti spazi derivanti dalla transizione digitale ed energetica del Paese. Sirti S.p.A. Sirti è un hub di innovazione nel campo dello sviluppo delle infrastrutture di rete. Fondata nel 1921, opera nei settori delle Telecomunicazioni, Energia e Digital Solutions con circa 3.800 dipendenti.

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Il Pnrr sarà il trampolino di (ri)lancio di Sirti?

22 Gennaio 2022

Sirti è un’azienda che sarà coinvolta in maniera significativa nel prossimo futuro del nostro Paese. Il Pnrr ha destinato circa 40 miliardi di euro alla digitalizzazione dell’Italia che deve fare passi importanti anche dal punto di vista dell’infrastruttura di rete. Ultra broadband, 5G, Fwa sono le tecnologie che verranno impiegate per il miglioramento della velocità di connessione, attualmente tra le più basse in Europa. Mai come ora, con la variante Omicron che spinge ancora più in là il ritorno alla vita normale, serve avere un sistema di connessione efficace. Il suo recente piano industriale punta molto sulla riconversione dal rame ad apparati di nuova concezione come fibra e 5G. «Siamo quindi un’azienda storica – aggiunge Mondo – leader nel settore Telco, Digital ed Energia, che ha determinato lo sviluppo industriale e sociale del paese nei suoi 100 anni di storia. È evidente che, come tutte le aziende, soprattutto del comparto Telco, abbiamo risentito della contrazione degli investimenti degli anni 2000, abbiamo dovuto cambiar pelle, iniziando programmi di trasformazione operativa e di competenze molto significative per rimanere competitivi sul mercato. Negli ultimi quattro o cinque anni siamo infatti entrati nello shift del rame verso l’ultra broadband, incluso il tema 5G e FWA e con la nostra business unit digital guardiamo allo sviluppo si settori importanti come il cloud, l’IoT e digitalizzazione, come all’efficientamento energetico ed evoluzione green e non solo con la nostra divisione Energia. Sempre in ottica di trasformazione digitale, due anni fa abbiamo acquisito Wellcome Engineering, un’azienda di cyber security e oggi ci comportiamo come system integrator nella parte alta della catena del valore, a supporto della transizione digitale del paese ed industry 4.0. In un mercato ipercompetitivo e con continui shift tecnologici, la nostra leadership consiste nella costruzione delle reti, nella loro manutenzione e sviluppo, incluse le reti radiomobili e con rifocalizzazione sulla parte fibra e 5G, a supporto della transizione digitale ed energetica». Il ruolo del Pnrr per la digitalizzazione e il ruolo di Sirti Andrea Mondo, vice president of Operations di Sirti È indubbio che con il Pnrr, cioè il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza elaborato dal governo in ossequio al Next Generation Eu continentale, si voglia rilanciare l’economia italiana partendo da due pilastri: la green economy e il digitale. Proprio su quest’ultimo capitolo si concentrano le attenzioni di molti: il ministro Vittorio Colao ha parlato chiaramente di “neutralità tecnologica”, ovvero della pluralità di modi per raggiungere quella Gigabit society che è fondamentale per migliorare le performance del lavoro, della manifattura e della scuola. «Prima di tutto – chiosa Mondo – è necessario separare la parte di enabling da quella applicativa. Parlare di 5G senza parlare di deployment fibra ha probabilmente poco senso, si finisce per creare un nuovo collo di bottiglia, come noto. Le reti di nuova generazione in ambito UBB (ultra broadband) abilitano a servizi in real time, e la presenza della connessione in fibra rimane l’abilitatore chiave anche per il 5G ed ogni transizione digitale a 360gradi. La UBB diventa quindi enabler della digitalizzazione del resto del mondo tecnologico». Su questa infrastruttura, poi, poggeranno cloud, IoT, cybersecurity che diventa un sistema di controllo del mondo dei dati iperconnessi e sensibili, con criteri di sicurezza e gestione del dato, come accaduto recentemente con la Regione Lazio esposta agli attacchi hacker. Per questo il ruolo di Sirti è peculiare: si tratta di uno dei pochi player in Italia che è in grado di gestire la costruzione di fibra sia per il privato che per il pubblico e che, al tempo stesso, è in grado di garantire la sicurezza della rete stessa. «È ovvio – aggiunge Andrea Mondo – che vogliamo contribuire alla fase realizzativa del Pnrr, dell’infrastruttura tecnologica e di tutto ciò che può migliorare la possibilità di connessione degli italiani e l’evoluzione e sviluppo del nostro tessuto industriale. Il nostro è un lavoro molto complicato che consta anche di scavi, di permessi di lavorazione, di progettazione ed installazione: uniamo due mondi diversi quello fisico e materiale delle lavorazioni civili, con quello dell’alta professionalizzazione nella tecnologia, per poter poi realizzare qualcosa di diverso e di chiavi in mano». Che cosa sta facendo Sirti per il 5G e la fibra Sirti Energia è una delle divisioni di Sirti L’azienda guidata in Italia da Roberto Loiola sta portando avanti cospicui investimenti in capex per lo sviluppo digitale. La strategia è a lungo termine perché la previsione è di dieci anni di grande sviluppo: bisogna connettere le utenze residenziali o business, enti della pubblica amministrazione e ospedali. «Per quanto concerne la fibra ottica, ci stiamo muovendo nelle aree bianche come in quelle nere e grigie – chiosa Mondo – ed abbiamo un vantaggio importante rispetto ai nostri competitors: conosciamo bene le reti perché, oltre ad averle costruite negli anni, siamo presenti da sempre». Uno dei problemi che attanaglia maggiormente il mondo delle telecomunicazioni è quello della progressiva erosione dei margini. Questo perché la guerra sui prezzi, in un regime decisamente meno tutelato del comparto energetico, ha portato a delle storture. Vendere una sim a 5 euro o un abbonamento illimitato a una connessione ultraveloce a 19 euro al mese (quando negli Usa si attesta a oltre il doppio) significa non proteggere un sistema vitale. Il lockdown, tra l’altro, ha mostrato chiaramente come sia strategico il mondo delle telecomunicazioni e come meriterebbe maggiore protezione. «In termini di ritorno dell’investimento – ci spiega Mondo – ci sono tempi di rientro sensibilmente lunghi, è un mercato molto competitivo caratterizzato da prezzi, diciamo, non sempre esaltanti. Servono quindi spalle larghe, bisogna fare investimenti economico-finanziari in maniera puntuale e industrialmente sostenibili ed avere strutture operative efficienti per rimanere attivi sul mercato, con la forza di continuare ad investire e trasformare, sempre, non un esercizio semplice per questo ecosistema». Il tessuto imprenditoriale italiano è rappresentato da PMI La divisione Digital Solutions di Sirti è la più profittevole L’Italia è un terreno fertile per le piccole e medie imprese, che rappresentano oltr eil 90% del totale delle aziende. Per questo motivo bisogna capire come incentivare la loro transizione digitale, sapendo che tra il costo delle materie prime in ascesa, quello dell’energia alle stelle e un’inflazione che inizia a farsi sentire i margini sono piuttosto limitati. «Ci troviamo di fronte a un duplice problema – chiosa il manager di Sirti – perché da una parte è necessario fare in modo che le pmi godano di un sostegno e di uno sgravio fiscale per il loro sistemi hardware e software, come previsto dalla transizione digitale. Allo stesso tempo, però serve che le imprese vengano inserire all’interno di un ecosistema per sviluppare competenze e meccanismi di aggregazione. Su questo secondo punto ci si sta muovendo molto a livello locale con bandi in cui le Pmi vengono invitate per lo sviluppo della transizione e delle competenze 4.0». L’incremento della capienza della rete e la sicurezza Se si dovesse fare l’identkit della rete italiana si potrebbe dire che dal punto di vista del cosiddetto backbone trasmissivo non c’è un grande limite capacitivo. Semmai, urge portare la rete dove non esiste e in qualche modo abilitarla in area a bassa densità. La spina dorsale del nostro network è già ridondato, ora bisogna portare la fibra dove non c’è e fare in modo che vi sia un rollout importante, capendo se il 5G e il Fwa possono essere un buon riempitivo in attesa di creare l’infrastruttura corretta. «L’incremento capacitivo dei backbone trasmissivi è un tema noto ed in continua espansione, ma la vera sfida è semmai portare la fibra a tutti – aggiunge ancora Mondo – e il Pnrr è importantissimo proprio perché continua a dare un impulso alla connettività UBB, sempre con fondi EU, verso le aree a fallimento di mercato dove nessuno avrebbe mai potuto investire seguendo logiche consuete del business. Questa opportunità del PNRR permetterà di continuare a portare fibra (o FWA/5G) in comuni e realtà a bassa densità di popolazione. Sarebbe, per il nostro paese, imperdonabile non riuscire a sfruttare la straordinaria spinta del Pnrr per questa transizione digitale, sociale ed industriale, sono certo avremo forza e capacità per farlo. Però per migliorare la situazione attuale è necessario anche snellire le procedure autorizzative e burocratiche, molto si è fatto, molto ancora si deve fare, sarebbe utile una cabina di regia centralizzata che faciliti il progetto nella sua interezza: è l’unica possibilità che abbiamo per agganciarci a un treno mondiale che è già partito. Il sistema fino ad oggi ha funzionato con i limiti di un approccio industriale privatistico: non si può più trascurare la digital transformation, il PNNR è una chiamata alle armi fondamentale sia per garantire pari opportunità sociali che l’approdo all’industry 4.0: il 5G, ad esempio, è una tecnologia che abilità applicazioni in real time, come operazioni chirurgiche o la guida autonoma. Abilitare nuove tecnologie significa contribuire allo sviluppo di nuovi business». Difficoltà, criticità e peculiarità dell’Italia e del suo territorio Parlare di fibra, specialmente se si intende nella sua versione più performante cioè Ftth (Fiber To The Home), si scontra inevitabilmente con la geografia italiana e con la difficoltà di trovare manodopera specializzata, capace di comprendere il passaggio epocale dal rame alla fibra ottica. «Come Sirti abbiamo oltre 30 sedi in Italia e oltre 4000 persone – ci spiega Mondo – e per questo siamo molto capillari e presenti ovunque sul territorio nazionale, pronti a supportare progetti complessi in ogni regione. Una delle sfide maggiori del Pnrr sarà reperire personale altamente qualificato: in Sirti abbiamo da qualche anno iniziato una riconversione delle professionalità dal mondo rame verso fibra, radiomobile e manutenzione di reti, con attività di training in aula e in campo, è un tema chiave in questo momento storico, anche da un punto di vista sociale, evidentemente. Stiamo inoltre prevedendo investimenti molto importanti per assumere nuovo personale nelle aree di incremento del business, con una spinta maggiore al nord dove mancano molte figure professionali». Un altro tema di grande rilievo è quello relativo alla pubblica amministrazione e alla burocrazia negli iter autorizzativi. Per venire incontro alle esigenze della trasformazione digitale, rispettando i tempi dei vari progetti, serve necessariamente riuscire a progettare in maniera “smart” nel riutilizzo di infrastrutture esistenti, con qualità realizzativa, ma anche ottenere i permessi in maniera più veloce e adeguata il timing globale dei piani. Infine, per quanto concerne l’impatto ambientale, Sirti, da sempre molto attenta al tema, sta sperimentando tecniche di scavo a basso impatto (le cosiddette micro-trincee) che consentono di ridurre il disagio delle lavorazioni e rispettare maggiormente l’ambiente. «Non possiamo perdere quest’opportunità – conclude Mondo – e dobbiamo far sì che il Pnrr permetta al piccolo centro di colmare il gap con i grandi centri urbani, in termini sia di pari opportunità sociali che di imprenditoria industriale, non possiamo quindi che supportare fortemente questa transizione fondamentale per il futuro del nostro paese». Cento anni di storia Entrata nell’orbita del gruppo Iri-Stet a partire dal 1965, nel 1978 assume l’attuale denominazione, iniziando a lavorare in tutto il mondo, realizzando, ad esempio, una dorsale di comunicazione in cavi coassiali tra Golfo Persico e Mar Rosso, per un totale di 1400 km. Nel 1985 si quota in Borsa; detiene l’esclusiva per la manutenzione delle rete telefonica nazionale di Sip e Asst e tra i clienti annovera Ministero della Difesa, Enel, Autostrade ed è partner del Consorzio Saturno, incaricato di costruire gli impianti tecnologici sulla rete ferroviaria italiana ad alta velocità. Nel 1997 entra a far parte di Telecom Italia a seguito della trasformazione di Stet. Nel 2000 viene venduta a Wiretel ed il suo ramo immobiliare, un patrimonio valutato tra 360 e 410 miliardi di lire, viene conferito nella nascente Immsi S.p.A.. A Genova, nel 2006, nasce il centro di ricerca Sirti finalizzato allo sviluppo di nuove soluzioni tecnologiche nell’ambito della sicurezza ferroviaria. Il titolo Sirti torna a crescere in borsa con un incremento di valore da record fino al 2008, anno in cui si registra il delisting. Il 4 aprile di quell’anno, infatti, Veicolo Italiano Investimenti Tecnologici acquisisce il 95% delle azioni Sirti, facendo scattare il diritto per Borsa Italiana di revocare la quotazione di Sirti. Nel 2013, insieme a Huawei, realizza la rete Lte per Wind, vincendo il bando da un miliardo di euro promosso dal gestore telefonico. Il 10 agosto 2016 Pillarstone Italy, piattaforma finanziaria fondata da Kkr Credit, rileva il 100% del capitale da Hiit e Banca Imi. Alla fine dello stesso anno, Sirti annuncia il closing dell’acquisizione dell’intero capitale azionario di Foi & Vitali Elettrodotti S.p.A., dando origine a Sirti Energia, società interamente controllata da Sirti S.p.A., specializzata nella progettazione, costruzione e manutenzione di reti interrate o aeree, di trasporto e di distribuzione di energia. Nel 2019 Sirti acquisisce Wellcomm Engineering, società specializzata in ambito cyber security, per rafforzare e sviluppare il posizionamento del gruppo nel settore Ict, già consolidato grazie alla business unit “Digital Solutions”. Il 9 febbraio 2021 Mermec e Sirti comunicano il closing dell’operazione di cessione del 100% delle attività della Business Unit Trasporti di Sirti, annunciata in data 5 novembre 2020. L’operazione è avvenuta attraverso la creazione di una NewCo in cui sono confluite le attività Trasporti di Sirti, che hanno un focus sullo sviluppo e fornitura di sistemi tecnologici per l’infrastruttura ferroviaria. Con il closing dell’operazione, il 100% della NewCo passa nelle mani di Mermec.

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Lavoro, la “guerra” del metaverso (e non solo): così le aziende danno la caccia ai talenti migliori

20 Gennaio 2022

La concorrenza tra le big tech per i servizi digitali e il mondo virtuale si infiamma: Meta, Microsoft, Apple e Google si contendono i talenti a suon di bonus. E in Italia? Oltre un’azienda su tre dichiara di avere delle difficoltà di attraction e retention: ecco quali sono le figure più richieste per il 2022. Si infiamma la guerra per la conquista del metaverso, con la ex Facebook di Mark Zuckerberg in prima linea a reclutare giovani talenti. Microsoft ha perso 100 dei suoi dipendenti esperti di realtà aumentata: molti si sono trasferiti a Meta attratti da stipendi più alti, in alcuni casi raddoppiati. Ma il colosso di Redmond non è l’unico a soffrire: per evitare la fuga di talenti Apple ha da poco annunciato bonus fra i 50.000 e i 180.000 dollari come incentivo a restare dopo che circa 100 suoi ex collaboratori sono stati assunti da Meta. Big tech in “guerra” La concorrenza tra Apple, Microsoft, Meta e Google per i servizi digitali e il mondo virtuale è destinata ad aumentare ulteriormente considerato che il settore attirerà significativi investimenti: Goldman Sachs stima 1.350 miliardi di dollari nei prossimi anni. Insomma, il 2022 appare sempre più come l’anno del metaverso. E in Italia? Secondo la società di consulenza Mercer oltre un azienda su tre dichiara di avere delle difficoltà di attraction e retention soprattutto di figure di alto profilo con esperienza in ambito scientifico-ingegneristico e vendite-marketing. In base a una survey che a livello mondiale ha registrato la partecipazione di oltre 35.000 imprese in 140 Paesi e 573 in Italia, le società italiane dichiarano di investire notevoli energie nella ricerca di figure professionali esperte in It, telecom&Internet, data analytics/warehousing & business Intelligence e project/program management. I nuovi benefit Tutti questi sforzi – oltre che in premi e stipendi – si traducono in nuove forme di remunerazione derivanti da logiche di flessibilità e maggiore rispondenza alle esigenze dei dipendenti: oltre 1/3 delle aziende italiane – in base al report di Mercer – ha introdotto sistemi di flexible benefit e un altro 10% prevede di offrirli nel corso dell’anno. Sempre maggiore è il focus su pensione, supporto alla persona e alla famiglia (scuola, training, sport/divertimento, trasporti e assistenza medica), oltre a un decisivo aumento della percentuale di aziende che offre giorni di ferie aggiuntivi da dedicare al tempo libero o alla famiglia, a riprova che il fattore «tempo» è ormai divenuto una variabile di scambio sul mercato del lavoro. TRE STRATEGIE PER TRATTENERE I TALENTI: Welfare aziendale A ciò si aggiunge che circa il 20% delle aziende contribuisce in buona parte alle spese per la scuola materna e per i campi estivi oppure prevede un asilo interno, il 15% offre borse di studio ai figli dei dipendenti, mentre il 40% paga corsi di formazione e di studi per il personale, sostenendo la quasi totalità del costo. In parallelo sono sempre maggiori le aziende che rivolgono lo sguardo verso l’equità retributiva tra uomini e donne: il gender pay gap calcolato a parità di responsabilità si è parzialmente ridotto del 3,2% rispetto al 2018, ma risulta stabile rispetto al 2020, a riprova del permanere di criticità all’interno delle imprese, sia nell’identificazione del gap salariale sia nell’attuazione di misure di aggiustamento che riportino a una situazione di parità, soprattutto sulle fasce più alte della popolazione aziendale, dove permane un distacco significativo. LE PRINCIPALI SFIDE PER I DIRETTORI DEL PERSONALE IN ITALIA Le masterclass di Sirti A puntare sulla formazione è Sirti – hub di innovazione nel campo dello sviluppo delle infrastrutture di rete che conta 3.800 dipendenti -: per l’inserimento di figure giovani, diplomate o laureate, vengono organizzati dei percorsi ad hoc – ribattezzati Masterclass – per incrementare le conoscenze di base dei ragazzi in ambito informatico (i temi più gettonati sono cybersecurity e virtualizzazione).«Il programma – spiega Clemente Perrone, chief human resources & organization officer di Sirti – viene concordato e costruito in partnership con primarie società specializzate. Durante il percorso i ragazzi possono interagire con docenti esperti, effettuare simulazioni, test intermedi e project work per mettere in pratica le nozioni acquisite». La formazione è interamente finanziata e non prevede alcun costo per i ragazzi. Al termine del percorso, vengono effettuati i colloqui di selezione finali e i migliori raggiungono il traguardo dell’assunzione. Nel corso del 2022 saranno inseriti nelle Masterclass digital solution circa 50 giovani per rafforzare gli ambiti networking, cloud e cybersecurity. I campioni di Sgb Humangest Si chiama invece “Champions” il progetto di Sgb Humangest (gruppo a capitale interamente italiano specializzato nei servizi di recruitment, formazione, gestione delle risorse umane e outsourcing) orientato alla digitalizzazione dei processi che coinvolge i giovani under 30 in quanto nati nell’era digitale e a stretto contatto con le innovazioni che coinvolgono metodi e processi. A loro viene affidato il compito di divulgare il digital mindset condividendo il loro know-how con i dipendenti senior. «Nel 2021 abbiamo assunto ben 83 under 30, vale a dire l’87% del totale delle nostre assunzioni – spiega l’a.d. di Humangest Barbara Garofoli – . Quando entrano in Sgb i giovani più brillanti vengono coinvolti in percorsi di formazione e crescita personale e professionale per valorizzarne hard & soft skills con l’intento di migliorarli come singoli e come membri di un team». GLI ASPETTI-CHIAVE NELLA SELEZIONE DEI CANDIDATI Il welfare di Sesa Welfare, formazione e diversità. Sono le tre aree chiave su cui si basa la politica per lo sviluppo delle risorse umane di Sesa che, con sede a Empoli (provincia di Firenze), è a capo di un gruppo attivo nel settore dell’innovazione tecnologica e dei servizi informatici e digitali per il segmento business, con ricavi consolidati per 2.037 milioni euro e 3.500 dipendenti. «Nel corso della pandemia oltre a rafforzare il welfare aziendale per i nostri collaboratori, con attenzione particolare ai figli, alla mobilità sostenibile e al microcredito – spiega il ceo Alessandro Fabbroni – abbiamo sviluppato programmi di formazione in ambito sicurezza e sostenibilità che sono passati da 20mila ore nel 2020 ad oltre 30mila nel corrente anno fiscale. Collaboriamo attivamente con scuole di specializzazione, università e Its. Sesa è inoltre un gruppo che favorisce l’integrazione, una realtà in cui l’occupazione femminile è pari a circa un terzo delle risorse e il gender pay gap è contenuto (circa il 7%). Abbiamo inoltre lavorato anche ad una serie di programmi di fidelizzazione volti a contenere al massimo il turnover in uscita che è pari a circa il 5% su base annuale». Nel gruppo competenze digitali e specializzazione sono fondamentali al fine di supportare la trasformazione digitale e migliorare sostenibilità e qualità del lavoro di imprese ed organizzazioni. «Negli ultimi tre anni – aggiunge Fabbroni – , anche a seguito di una politica di acquisizioni mirate proprio allo sviluppo delle competenze del capitale umano, i dipendenti sono aumentati di circa 2.000 unità e hanno raggiunto il totale di 4.000 a fine 2021». Punta sul lavoro femminile Carel, azienda padovana che produce software per la refrigerazione e il condizionamento, quotata sul segmento Star, che dopo l’apertura di dieci posizioni per laureate e laureande Stem, punta ad aumentare progressivamente il numero di dipendenti femminili, anche nelle posizioni manageriali: circa il 25% delle nuove assunzioni per la sede italiana riguarderà infatti il genere meno rappresentato. Società di consulenza a caccia di talenti Tra Pnrr, disponibilità di grandi fondi europei e rilancio economico, il settore della consulenza organizzativa, gestionale e tecnologica, come anche quello della consulenza strategica e manageriale, sta affrontando un periodo di forte competizione per i migliori talenti: una gara aggressiva, fatta di rilanci, retribuzioni annue lorde e globali in controtendenza con gli anni 2008-2020. In questo scenario si muove Intellera Consulting, società di consulenza organizzativa, gestionale e tecnologica al servizio del settore pubblico e privato nata nel luglio 2021, attraverso un’operazione di management buyout della linea di business dedicata alla Pubblica amministrazione e all’Healthcare di PwC Italia, con il supporto del Fondo Gyrus Capital. «Puntiamo su un concetto più ampio di “total reward” – spiega Marica Scola, Hr director di Intellera Consulting – e sull’empowerement delle risorse attraverso spazi per testare le proprie competenze fuori dalla zona di confort e percorsi di carriera accelerati e completamente svincolati dalle consuete barriere temporali all’avanzamento professionale, bensì guidati da performance e un contributo alla crescita della quota di mercato; sulla specializzazione dei dipendenti con percorsi formativi e di certificazione dedicati, oltre che modelli innovativi di partnership con le università e i centri di ricerca. E poi proponiamo flessibilità sul lavoro, ascolto, empatia e progettazione con e per i nostri dipendenti di un “company lifestyle” tarato su un target giovane (i nostri dipendenti hanno in media 34 anni e il 78% è tra le generazioni Z e Y), un welfare a 360°, con un piano di incentivi e convenzioni ricco e composito che supporta i dipendenti e le loro famiglie per un concetto benessere a 360 gradi». Blue Ocean Finance, società romana di “venture advisory” specializzata nella sostenere la crescita di start-up e Pmi tramite la consulenza in ambito finanziario, ha invece deciso di adottare la particolare strategia della “densità dei talenti”.«Abbiamo deciso di adottare un approccio che non prevede bonus individuali ma compensi fissi tra i più alti del settore – racconta il Ceo e fondatore Giuliano Gigli –. I nostri capisaldi sono: capacità di performare, allineamento ai principi aziendali, feedback continui e trasparenti, elevata autonomia delle risorse per una crescita professionale accelerata. I risultati: fatturato raddoppiato e utili quadruplicati a parità di risorse che, nello specifico, sono 10, di cui 8 under 26 e nessun over 40». «Build the future» di Prysmian “Build the future” è il nome del graduate program di Prysmian group, azienda specializzata nella produzione di cavi per applicazioni nel settore dell’energia e delle telecomunicazioni e di fibre ottiche. L’obiettivo è acquisire giovani neolaureati nelle aree business, scientifiche e ingegneristiche e provenienti da oltre 30 paesi diversi. «I nostri giovani laureati, per il 62% donne nel 2021 – spiega Fabrizio Rutschmann, chief human resources officer di Prysmian Group – , sono una risorsa per il futuro dell’azienda. Il Graduate Program inizia con una global induction di due settimane con attività formative condotte in collaborazione con una Top-Ranking business school. Dopo l’induction, il giovane professionista entra in un percorso di job rotation di un anno in tre diverse aree funzionali (produzione, tecnologia e vendite) nel Paese in cui è stato assunto. «Dopo il primo anno di rotation – aggiunte Ruschmann -, comincia un incarico internazionale per 3 anni. Poi la risorsa torna nel paese in cui è stata assunta, pronta a ricoprire una nuova responsabilità, oppure continua il suo percorso internazionale». Le nuove priorità degli hr director La pandemia e la diffusione dello smart working hanno cambiato, in generale, le priorità sul tavolo dei direttori delle risorse umane. Secondo l’Hr trends & salary survey di Randstad Professionals (condotto su 350 direttori hr italiani) la principale sfida da affrontare è infatti la creazione e il mantenimento di un buon ambiente di lavoro che tenga conto delle specificità del lavoro a distanza o ibrido (per il 52% degli hr director, +11% in un anno), seguita dall’impegno per trattenere i migliori talenti già presenti in azienda (46%, +6%) e dall’incremento delle performance e della produttività (46%). Nella fase di selezione dei candidati da inserire in azienda le caratteristiche più ricercate sono competenze professionali specifiche del ruolo (per il 66% dei direttori del personale), attitudini relazionali e comunicative (59%), capacità di lavorare in team (54%) ed esperienza lavorativa nel settore (49 per cento). «La pandemia è stata un acceleratore di alcune dinamiche già in atto – sottolinea Fabio Costantini, ad di Randstad Hr solutions -: la “talent scarcity”, l’invecchiamento demografico e la necessità per le aziende di elaborare una solida strategia di employer branding». Il problema della scarsità di profili in alcuni settori – in particolare nel mondo Ict e nel comparto sanitario, ma anche nei profili con una formazione tecnica specializzata come saldatori e manutentori – non è una novità. Ma, oggi, con un mercato del lavoro in grande crescita, è diventato generalizzato su tutti i profili, compresi i professionisti hr e le figure commerciali. «La “guerra dei talenti” è in corso – evidenzia Costantini – e per vincerla e rimanere competitive le aziende devono attuare una vera e propria talent strategy che sarà determinante per selezionare e attrarre i migliori talenti, come per trattenerli». Per attrarre le migliori risorse «le aziende devono investire sull’intero percorso di talent acquisition – spiega Costantini -, prestando molta attenzione ad una chiara comunicazione dei valori aziendali, alla reputazione, alla responsabilità sociale e alla coerenza tra la mission dichiarata e il business. Le nuove generazioni di candidati hanno a disposizione una flusso continuo di informazioni, conoscono molto bene le aziende e possono mettersi nell’ottica di scegliere il proprio datore di lavoro». Poi, le imprese devono investire anche sulla retention dei talenti: in che modo? «Costruendo un ambiente di lavoro inclusivo, investendo in piani di formazione e sviluppo personale e ponendo attenzione a fattori sempre più importanti, come la salute e il benessere psicofisico dei dipendenti – risponde Costantini – .Inoltre è importante che le aziende allarghino la prospettiva e ragionino sul lungo periodo: è fondamentale avvicinarsi al mondo dell’istruzione, lavorando al fianco delle scuole per assicurarsi i lavoratori con le competenze necessarie alle sfide del domani».

UFFICIO STAMPA SIRTI

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Luciano Majelli, l.majelli@barabino.it  

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